E-Learning e professioni
La formazione e-Learning ha tantissimi vantaggi per chiunque decida di avvicinarsi a questo tipo di apprendimento on-line per potersi aggiornare in un determinato settore e/o per apprendere nuove competenze, che possono tradursi chiaramente in nuove opportunità di lavoro.
Costruire un corso on-line è molto più complesso di quel che si pensa. Non è lo stesso procedimento che avviene per la formazione tradizionale. Per una formazione di carattere interattivo si necessita di un lavoro coordinato e ordinato, e si richiede quindi l’aiuto di diverse figure professionali.
Come prima cosa è necessario distinguere diverse fasi quando si parla di corso e-Learning, ognuna delle quali segna un determinato momento della preparazione didattica, vale a dire:
• Progettazione
• Sviluppo
• Erogazione
Per una buona riuscita della fase di progettazione di un corso e-Learning collaborano diverse figure professionali tra loro:
Project manager: cerca di interpretare l’esigenze del committente, coordinando le diverse attività;
Education analyst: analizza le competenze e progetta la formazione, in quanto conosce le diverse soluzioni e-Learning e quello che sono in grado di offrire nel momento formativo;
Instructional Designer: struttura il percorso formativo sulla base dei bisogni formativi del target e del contesto in cui avverrà l’intervento educativo;
Esperto di User Experience: si assicura di garantire l’aderenza del percorso formativo alle esigenze di ogni singolo utente;
Full Stack developer: installa e setta le tecnologie, ovvero la piattaforma, che supporterà il corso e-Learning.
Per la parte di sviluppo troviamo altre nuove figure che collaborano insieme:
Esperto dei contenuti: scrive i contenuti del percorso formativo, elaborando una sorta di “mappa” degli argomenti che verranno trattati durante il corso e-Learning;
Esperto di particolari argomenti: si tratta di un esperto che possiede una conoscenza approfondita su un tema particolare e che potrebbe essere coinvolto nella produzione di contenuti specifici;
Editor multimediale: si occupa di tradurre il contenuto e riadattarlo nel formato che il corso e-Learning richiede;
Content Manager: è la figura che ha il compito di coordinare tutte le altre coinvolte in questa fase, seguendo le scadenze prefissate.
Nell’ultima fase di erogazione e valutazione del corso incontriamo altre figure, ovvero:
Coordinatore Figure Tecniche: crea le classi virtuali, coordinando tutte le figure professionali della fase di erogazione;
Help Desk: fornisce supporto sia agli utenti che ai formatori;
Docente: si occupa di curare il percorso formativo motivando lo studente ad arrivare fino a fine modulo, fornendogli chiarimenti e approfondimenti.
Esperto di Valutazione: valuta il profitto degli utenti riguardo al loro apprendimento on-line. Propone anche dei criteri e dei metodi per svolgere la valutazione nel miglior modo possibile.
Se poi le aziende desiderano crearsi delle proprie piattaforme personalizzate interne all’azienda stessa avrà la necessità di avere un’ulteriore figura che funziona da collante tra la struttura e la piattaforma di erogazione.
Nell’ambiente di business dinamico di oggi, l’apprendimento continuo è diventato un fattore critico di successo. La formazione aziendale è fondamentale nel mercato del lavoro attuale per essere sempre più competitivi e in cui, spesso, il divario tra la domanda e l’offerta di lavoro è dovuto alle competenze che mancano.
Importante per l’azienda sarà avere al suo interno in Chief Learning Officer (CLO), ma qual è il suo ruolo?
Il CLO è il responsabile della gestione dell’apprendimento e si occupa di formazione aziendale. Il suo è un ruolo attivo, il che lo differenzia sostanzialmente da un formatore del passato, non deve più curare solo la formazione – ossia mettere a disposizione dei dipendenti corsi basati sulle competenze e orientati alla compliance, ed eventualmente anche gestire programmi di sviluppo della leadership, egli assume un ruolo molto più importante, ridisegnano le capacità e la cultura dell’organizzazione. I CLO sono senior manager di alto profilo la cui missione è aiutare le aziende e i rispettivi dipendenti a prosperare, anche nelle fasi in cui tecnologie, pratiche operative e interi settori subiscono un rapido cambiamento. Il ruolo non è riservato ai pochi fortunati i cui CEO considerano essenziali l’apprendimento e lo sviluppo; qualunque CLO può intraprendere azioni per cambiare drasticamente la natura dell’apprendimento in un’organizzazione
Come si diventa CLO?
Non ci si improvvisa Chief Learning Officer, ma occorre costruirsi un solido background in questi settori: risorse umane, tecnologia, strategia di business, business administration, organizzazione aziendale e psicologia. Dopo la laurea, è bene proseguire il proprio percorso con un master in risorse umane, gestione d’impresa o insegnamento, occorre inoltre fare molta esperienza ed espandere le proprie conoscenze seguendo corsi di formazione continua. Inoltre, molti datori di lavoro nell’assumere un CLO preferiscono candidati che abbiano conseguito una certificazione professionale presso organizzazioni di settori, come ad esempio la Certified Professional in Learning and Performance (CPLP), elaborata dalla Società Americana per la Formazione e lo Sviluppo (ASTD).
Per svolgere questa professione, occorrono soprattutto delle caratteristiche personali: dall’attitudine alle relazioni interpersonali, alle doti comunicative e all’empatia.
Dal punto di vista delle tecnologie da adoperare, il CLO deve rispondere alle aspettative dei lavoratori più giovani, dovrà dunque essere attento alle metodologie didattiche più innovative e tecnologiche, usare a supporto della formazione anche i social network e pianificare di volta in volta una metodologia che risponda ai bisogni del momento.
Rosanna Viotto